Se la prima parte della carriera di Daniele Sepe era corsa parallela alla musica sua contemporanea (folk negli anni '70, new-wave nei primi anni '80), i suoi primi dischi solisti avevano creato uno stile a parte (impresa a cui la maggior parte dei musicisti immolano l' intera carriera vanamente).

Con le nuove composizioni c'e' un riavvicinamento alla scena napoletana che nel frattempo e' cambiata pur rimanendo un punto di riferimento in Italia: cosi' si spiegano le partecipazioni in "Vite Perdide" (e nel successivo) di Zulu dei 99 Posse (di cui venne anche citata "Curre curre guaglio'") e di Raiss degli Almamegretta in "Spiritus Mundi"; ma non e' un tentativo di omologazione perche' per un brano raggamuffin, ce ne sono 50 di stile diverso in questi 2 dischi: elencarli sarebbe noioso e toglierebbe anche la sorpresa a coloro che li andranno ad ascoltare: segnaliamo solamente che in mezzo a tanghi, nenie svedese, blues americani, tradizionali irlandesi ecc. ecc. Sepe si impegna nel recupero della tradizione piu' sanguigna (e irriverente vd. la canzone per un amore che non c'e' piu' "Brutta cafona") del meridione d' Italia con particolare attenzione alle bande pugliesi e a Matteo Salvatore che, come spesso accade, era assolutamente sconosciuto in Italia.

Se invece vogliamo segnalare 2 pezzi, da "Spiritus Mundi" una dolcissima ninna-nanna brasiliana "Peixinos Du Mar" costruita praticamente su un solo refrain (assolutamente impossibile non canticchiarla a bassa voce in metropolitana dopo averla sentita) e "Te recuerdo Amanda" che oltre ad essere una classica canzone d' amore, in questi tempi assume altri significati (per i quali abbiamo deciso di metterne disposizione di tutti,  grazie all' aurorizzazione di Sepe, una versione registrata live al Leoncavallo): infatti l' autore di questa canzone, Victor Jara, e' uno dei martiri del regime di Pinochet e i suoi aguzzini, prima di ucciderlo, gli spezzarono le dita proprio per umiliarlo proprio nella cosa che gli era piu' cara, l' arte di suonare e comporre musica. Entrambe queste canzoni vedono come voce solista Auli Kokko che ha accompagnato Sepe per buona parte della carriera e che ora sembra in procinto di lasciare. 

Questi dischi, oltre all' ormai abituale plauso della critica (Rockstar considero' "Vite Perdite" uno dei 100 migliri album degli anni '90, Rockerilla li giudico' entrambi migliori album dell' anno in cui uscirono, tanto per fare degli esempi) ottennero anche un notevole successo di pubblico e non solo in Italia perche' vennero distribuiti dall' etichetta berlinese "Piranha" in tutto il mondo (e infatti nel 1996 ci fu anche un primo posto nella World Music Charts Europe)

Sempre nel 1996 Sepe curo' inoltre 2 raccolte per le edizioni del Manifesto: 

"Trasmigrazioni" in cui oltre a qualche pezzo d'altri (quale un canto per la Palestina eseguita da un coro di bambini) si segnala una trilogia di Paolo Fresu e un pezzo tradizionale albanese "Skitnica" che a molti potra' sembrare familiare: infatti, oltre ad essere stata la sigla di una trasmissione di Radio Popolare, e' il tema che ispiro' "Luglio, Agosto, Settembre Nero" degli Area.

"Viaggi fuori dei paraggi", un' antologia (con inediti) di pezzi tratti dai primi dischi 

Ormai Daniele Sepe e' una star e come tutte le star ne approfitta...per fare dischi sempre piu' ambizosi

  

 

  Invia questa pagina ad un amico

Non ci assumiamo alcuna respnsabilita' sul contenuto di queste pagine: verificate sempre alla fonte
Per ogni informazione/richiesta potete contattare ombelico@patchanka.it