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![]() ![]() ![]() ![]() C'e' una domanda che da sempre si pongono gli utilizzatori di programmi scaricati da internet: come fanno a viverci i programmatori visto che, statistiche alla mano, solo lo 0,01% di chi usa un programma shareware ne paga la licenza? e i programmi freeware? Una delle risposte possibili e' la nascita dei software advertising-supported (detti anche adware), programmi che mostrano all'utilizzatore dei banner pubblicitari allo scopo di procurare un guadagno all'autore o produttore del programma. Sembrerebbe la soluzione definitiva all' annoso problema di aprire il proprio portafoglio; se poi i banner riguardano oggetti di nostro interesse (e spesso e' cosi'...) puo' essere addirittura utile; ma analizziamo come funzionano questi programmi. Innanzitutto, la pubblicita' non e' inserita direttamente all' interno del codice: sarebbe inefficiente economicamente non poter modificare i banner visto che nell' arco del tempo di utilizzo potrebbero non essere piu' validi; quindi vengono inseriti delle funzionalita' ad-hoc per gestire la pubblicita' in contatto con i server che alloggiano gli advertising. Ma per fare cio', la software house avrebbe bisogno di conoscere e saper gestire il mercato pubblicitario, capacita' estremamente costosa per societa' piccole che, dunque, preferiscono delegare il compito ad altri che forniscono loro il codice da inserire nel programma e poi "sfruttano" il traffico generato. Vediamo dunque come sono fatti questi programmi. |
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