Il primo disco della seconda fase della carriera di Cheb Khaled e' "Kutche'", composto nel 1988 assieme al musicista algerino Safy Boutella (dalle canzoni del disco e' state appena tratta dalla casa discografica italiana CNI una raccolta intitolata "the Great Rai"), prodotto per la prima volta in Francia (con le inevitabili accuse, in questi casi, di aver "annacquato" lo stile originale), che permise a Khaled di intraprendere una tournée che tocco' Belgio, Olanda, Inghilterra, fino a spingersi in Giappone.

Nel frattempo era maturata la scelta di trasferirsi in Francia, in conseguenza al crescere dell' intolleranza e della successiva guerra civile in Algeria, scelta che diede i suoi frutti a partire dal '91 quando Khaled venne scelto a rappresentare la canzone francofona al World Summer Festival di New York.  

Non per questo le sue canzoni avevano perso l' aroma originale, semplicemente avevano saputo sfruttare le possibilita' che Khaled aveva derivato dal successo: dunque il nuovo disco, intitolato "Khaled", quasi a voler sancire il distacco col passato Cheb, fu una produzione internazionale a cui posero mano Michael Brook a Bruxelles e Don Was a Los Angeles: il risultato di tale sforzo fu innanzitutto la canzone "Didi" un funky-rai che fu primo in classifica in molti paesi arabi, ma riusci' ad entrare anche nella Top50 francese (prima canzone in arabo a riuscirci) e ad essere reinterpretata con successo anche in lingua hindi, per il mercato indiano.  

Altro episodio importante del disco (che, per inciso, vendette un milione e mezzo di copie) e "Wahrane", canzone dedicata alla citta' di origine Orano.

Ormai la strada e' tracciata e il disco successivo "N'ssi N'ssi" e' lanciato a livello mondiale, aiutato in questo dalla partecipazione delle canzoni di Khaled alla colonna sonora di 2 film europei "Un, deux, trois soleil" di Bertrand Blier (girato a Marsiglia dove le canzoni di Khaled sono di casa) e "Caro diario" di Moretti, dove fungono da sottofondo ad un giro per Roma in vespa.

Musicalmente e' rilevante in questo disco la partecipazione degli archi dell' orchestra del Cairo che accompagnava  la grande Oum  Kalthoum.

Oltre ai successi di vendite, giungono anche i premi: un Cesar (l' Oscar  del cinema francese) per la miglior musica da film e, nel febbraio '95, il titolo assegnato dagli addetti al lavoro di miglior artista/interprete francofono; ma la soddisfazione piu' grande probabilmente sara' quella dell' anno successivo quando il premio di miglior canzone francese va ad un pezzo nato dalla sua collaborazione col musicista di origine ebraica Jean-Jacques Goldman, a voler sancire la nuova dimensione della musica francese.

La canzone premiata e' "Aicha", e apre la strada al nuovo album "Sahra", dal nome della figlia avuta dalla moglie di origine marocchina Samira sposata l' anno prima, che si avvale nuovamente di una produzione internazionale (compresa la Jamaica qusta volta, per duettare con Rita Marley) e schiera tra gli ospiti gli AIM, iniettando dunque nel rai un nuovo ingrediente: l' hip-hop.

Ma Khaled prosegue  la sua strada anche al di fuori della musica

 

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