Fu proprio grazie al fiuto di Chris Blackwell che il reggae si sarebbe diffuso in tutto il mondo: il produttore diede agli Wailers 8.000 pounds di anticipo per incidere un album. Fu una mossa rivoluzionaria: per la prima volta un gruppo reggae aveva avuto accesso alle migliori attrezzature di registrazione ed era trattata allo stesso livello di un gruppo rock.
Prima che gli Wailers firmassero per la Island, infatti, il reggae era considerato soltanto come produzione di singoli o di rare compilation.
In questo modo invece gli Wailers incisero il loro primo album reggae, "Catch A Fire", nel 1973, a tratti oscuro e sinistro, primo atto d'accusa contro schiavitù e colonialismo.

Per comprendere il senso di questa denuncia che sta alle radici del reggae occorre ripercorrere la storia della schiavitù della gente di Giamaica. Quando Cristoforo Colombo, nel secondo viaggio verso il Nuovo Mondo, sbarcò sulla costa nord di St. Ann trovò ad accoglierlo gli indiani Arawak, un popolo pacifico dal ricchissimo patrimonio di canti e danze. Quando gli Spagnoli iniziarono la colonizzazione dell'isola nel 1509, gli Arawak furono messi a lavorare nelle miniere e nelle piantagioni. Otto anni dopo, in seguito all'alta moria degli Indios, venne fatto sbarcare il primo contingente di schiavi catturati in Africa. La Giamaica diventò colonia inglese nel 1655 e vi rimase fino al 6 Agosto 1962, anno dell' indipendenza giamaicana. Le prime ribellioni risalgono al 1673, quando un piccolo gruppo di guerrieri provenienti dalle coste dell'Africa riuscì a fuggire dalle piantagioni e a rifugiarsi tra le montagne. Furono chiamati Maroons, divennero l'emblema di una razza che non vuole abbassare la testa senza combattere un nemico crudele e razzista. Fu proprio la sua discendenza dai Maroons una delle ragioni che convinsero i giamaicani a seguire Marcus Garvey, evangelista di grande carisma, fondatore di un giornale, "Negro World", che assicurò la diffusione di frasi e slogan poi ripresi da ogni combattente per la libertà del popolo africano. "Uno scopo, un Dio, un destino; Africa per gli Africani in patria e all'estero", "Noi siamo i discendenti di gente che ha sofferto, ma siamo anche i discendenti di gente che non voleva più soffrire". Fu soprattuto una sua profezia - "Guardate all'Africa, quando un re nero sarà incoronato il giorno della liberazione sarà vicino" - a dare inizio al culto di Hailè Selassiè, considerato il Messia dalla gente della Giamaica sebbene questi abbia fatto poco per meritare la loro venerazione; come ha detto Manu Chao "non e' Selassie' la medicina, e' la musica di Marley".

L'album ottenne un inaspettato riscontro commerciale (14.000 copie vendute!). Venne anche organizzato il primo tour marchiato Island, che ebbe un discreto successo, grazie anche ad alcuni passaggi televisivi alla BBC. Il gruppo era costituito in quel periodo da Bob, Peter Tosh, Bunny Livingston (che cominciava a soffrire la rigida vita di tournée che verrà sostituito in seguito al suo forfait, a metà del tour, da Joe Higgs, vecchia conoscenza dei Wailers), Carlton "Carlie" Barrett, Aston "Familyman" Barrett, e Earl "Wya" Lindo. Il tour proseguì anche negli Stati Uniti, dove il gruppo fece da spalla al giovane Springsteen e a "Sly and The Family Stone" che in seguito al maggior gradimento del pubblico per i giamaicani piuttosto per questi ultimi non esitò a scaricarlo malamente. In questo periodo il gruppo registrò presso i Record Plant di Sausalito un concerto andato in onda alla KSAN-FM, e vent'anni dopo pubblicato nell'album Talkin' Blues.

Sempre nel 1973 venne pubblicato anche "Burnin'", che già dalla copertina presentava Marley come figura preminente del gruppo e che conteneva, oltre ad alcuni vecchi brani della band, alcuni "classici" come Get Up Stand Up e I Shot The Sheriff. Il gruppo si esibì solo quattro volte in Inghilterra, quando una nevicata venne presa come pretesto per interrompere il tour: infatti Tosh era sempre più deciso ad intraprendere la carriera solista mentre Bunny si mostrava sempre più attirato dal lato "spirituale" della dottrina Rasta. Inoltre aveva abbandonato anche il tastierista Wya Lindo, sostituito da Tyrone Downie. A dicembre i tre Wailers originari si esibirono insieme, sotto il nome Wailers, per l'ultima volta.

A questo punto il gruppo era da rifondare. La nuova formazione era composta oltre che da Bob e dai fratelli Barrett anche dal tastierista Bernard "Touter" Harvey, dal chitarrista Al Anderson. Inoltre Lee Perry suggerì a Bob di coinvolgere la moglie Rita, Marcia Griffiths e Judy Mowatt in un progetto musicale, le I-Threes, che tra l'altro fecero da coriste a Marley per tutta la carriera.

Il successo di questo secondo album fu amplificato dal fatto che Eric Clapton incise "I Shot The Sherif" e la sua versione raggiunse il primo posto nella classifica dei singoli negli Stati Uniti.

Con l'uscita di "Natty Dread" la band si battezzò come Bob Marley & The Wailers e diede inizio alla trilogia piu' folgorante della storia della musica reggaea completata da "Rastaman Vibration" e da "Exodus"

 

 


 

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